In un libro l’esperienza della Compagnia di Tiziana Arnaboldi
"Gesti, parole, movimenti" curato da Domenico Lucchini e
presentato al Monte Verità di Ascona il 9 dicembre 2007
Riccamente illustrato, il volume comprende un testo sul lin-
guaggio del teatrodanza, una panoramica su tutte le creazioni
della compagnia con un capitolo particolare dedicato a
"Cruda bellezza", un’intervista a Tiziana Arnaboldi e una ad
Enrico Ferretti (co-fondatore della compagnia), un testo della
coreografa sullo spettacolo "Volo via", una sua poesia, le rifles-
sioni di una danzatrice che ha lavorato con la compagnia, una
postfazione di Pierre Byland con il quale Tiziana ha collaborato
a più riprese e un apparato biografico-artistico completo su
vent’anni di lavoro.
Il libro è venduto nelle librerie o
direttamente da Tiziana Arnaboldi.
Costo 30 CHF
Intervista all'autore Domenico Lucchini
Domenico Lucchini, la ricorrenza che serve da spunto per la
pubblicazione del libro sono i vent’anni d’esistenza della com-
pagnia. Come ha affrontato questa impresa?
A dire il vero il progetto del libro è nato un paio di anni fa,
quando Pro Helvetia aveva fatto balenare la possibilità di dare
alle stampe una monografia su Tiziana Arnaboldi da me curata
nella serie “Cahiers d’Artistes”. Poi purtroppo questa collana
specifica dedicata ai coreografi si è conclusa e quindi il progetto
è tramontato. È però tornato d’attualità alcuni mesi fa, grazie a
due concomitanze: il ventennale dell’attività della compagnia che
mi ha fatto riprendere in mano i materiali e i documenti che avevo
già approntato e l’occasione unica di accompagnare Tiziana e i
suoi danzatori nella tournée africana dell’estate scorsa, ciò che mi
avrebbe consentito di seguire più da vicino – e soprattutto anche
dietro le quinte – il suo lavoro. La tournée africana mi ha quindi
dato lo stimolo per la realizzazione del libro, che all’inizio era in
bilico tra una sorta di diario di questa eccezionale esperienza, sul
quale s’innestassero qua e là dei momenti legati all’attività di
Tiziana come coreografa, e la formula che invece è stata adottata,
un po’ più ambiziosa ma senz’altro anche più soddisfacente poiché
si tratta di una piccola monografia che ripercorre tutte le tappe del
suo lavoro dal 1987 ad oggi attraverso vari materiali. Un omaggio,
quindi, alla sua attività ma anche un testo di riferimento.
Negli ultimi vent’anni, la danza contemporanea in Svizzera ha di
certo ampliato il proprio pubblico, anche grazie alla nascita di
manifestazioni come «Chiasso Danza» che lei ben conosce per
esserne stato tra i promotori. È un successo che ha avuto riper-
cussioni dirette anche sull’attività della Compagnia di Tiziana
Arnaboldi?
Prima di tutto farei notare la coincidenza tra i vent’anni d’attività
della compagnia e i vent’anni d’esistenza di Chiasso Danza e non
è quindi un caso che Tiziana Arnaboldi sarà chiamata a produrre
qualcosa per sottolineare questo traguardo comune. Nel libro non
ho affrontato l’aspetto legato alla contestualizzazione del lavoro di
Tiziana rispetto al panorama della danza contemporanea in Sviz-
zera, anche perché mi sembrava esulasse dagli scopi di questa
pubblicazione, ma è un aspetto che si può leggere tra le righe.
È chiaro che l’attività della compagnia è un fatto continuativo che
ha marcato anche il nostro territorio, soprattutto se si pensa che
a livello svizzero si tratta – insieme a quella di Philppe Saire e a
poche altre – della compagnia più longeva nel campo del teatro-
danza. Non mi risulta inoltre che esistano altre pubblicazioni sul
tema della danza contemporanea in Ticino e quindi, anche da
questo punto di vista, possiamo considerarci dei precursori e spe-
riamo di essere seguiti presto da ulteriori iniziative editoria li che
affrontino altri aspetti di questa tematica.
Qual è l’importanza per il pubblico ticinese di poter seguire l’atti-
vità della stessa compagnia?
Molto grande, perché quella di Tiziana Arnaboldi è sempre stata
una compagnia che ha cercato il dialogo con gli spettatori e se
oggi i suoi spettacoli sono molto ben frequentati è anche perché
grazie a loro il pubblico ticinese ha acquisito una certa competenza.
Non per nulla, uno degli intenti del libro è divulgativo: vuole essere
anche una sorta di album dedicato a tutti coloro che nel corso degli
anni hanno seguito la compagnia. Del resto, penso che si tratti di
un approccio coerente con il metodo di lavoro di Tiziana che privi-
legia la pratica rispetto all’aspetto analitico.
Interviene la diretta interessata:
È vero, ma credo che in questo libro oltre alla descrizione del nostro
lavoro ci siano anche molti spunti di riflessione, perché vengono
abbordati dei punti che non ho ancora risolto.
Questo libro lo considero quindi come un nuovo punto di partenza,
soprattutto per ciò che riguarda il confronto verso l’esterno che ho
iniziato a sviluppare nel 2000, quando ho deciso di non danzare
più e di dedicarmi solo alla coreografia e all’insegnamento.
Con gli anni e con i contatti che ho intessuto mi sono in pratica
creata un piccolo centro di ricerca coreografica ad Ascona dove
periodicamente organizzo degli incontri e delle audizioni.
Quindi per me, oggi come oggi, lavorare in Ticino non è molto
diverso che lavorare in città più importanti, ma è chiaro che mi
piacerebbe sviluppare questi momenti d’incontro, aprirli verso
l’esterno, coinvolgendo soprattutto i giovani.
Torniamo a Domenico Lucchini: ci può raccontare come è nato il
progetto della tournée in Africa che è alla base di questo libro?
Da un’esercitazione che i responsabili delle antenne di Pro Helvetia
sono chiamati a svolgere una volta l’anno. A due o a tre, dobbiamo
in pratica inventarci un progetto possibile di cooperazione, teorico
ma realistico anche dal punto di vista finanziario. Due anni fa avevo
svolto questa esercitazione insieme alla responsabile dell’antenna
di Pro Helvetia a Cape Town, in Sudafrica.
Avevamo pensato a uno scambio bilaterale di possibili eventi e sic-
come lo spettacolo “Cruda bellezza” era appena stato ultimato e
aveva come contesto proprio l’ Africa, ho proposto alla mia collega
di visionarlo per vedere se fosse interessata a mostrarlo in Sud-
africa. Nel frattempo il progetto è cambiato a più riprese ma l’im-
portante è che si sia felicemente concluso.
Intervista alla coreografa Tiziana Arnaboldi
dopo l'irripetibile esperienza africana
Una riflessione sul tema dell'identità
Tiziana Arnaboldi, come si è svolta praticamente la vostra tournée
africana?
In tutto siamo rimasti in Africa due settimane e mezzo e abbiamo
presentato “Cruda bellezza” in sale teatrali a Durban, in Sudafrica,
a Maputo, in Mozambico e a Luanda, capitale dell’Angola. In quest’
ultimo paese, Pro Helvetia non aveva mai organizzato manifesta-
zioni, ma per noi era fondamentale esibirci lì perché la protagonista
dello spettacolo, Isabel, è angolana e la storia che raccontiamo parla
proprio della sua partenza dal paese natale, allora in preda alla
guerra civile, e del suo arrivo in Svizzera. Si voleva quindi terminare
il nostro viaggio con questo ritorno alle origini facendo in modo che
anche la sua famiglia allargata potesse vedere lo spettacolo.
Come ha regito il pubblico africano a Cruda bellezza?
Dire molto bene: gli spettatori (150-200 persone a rappresentazio-
ne) hanno dimostrato di saper cogliere perfettamente tutti gli as-
petti della vicenda raccontata da Isabel. C’è stato uno scambio
molto bello e la storia di “Cruda bellezza” si è rivelata davvero
universale, comprensibile per tutti, nonostante le grandi differenze
che caratterizzano la vita nei tre stati africani dove ci siamo esibiti
e i grandi inconvenienti, non solo logistici, che abbiamo riscontrato
soprattutto in Angola.
D’altra parte però, credo che abbiamo dato il meglio proprio nel
nostro ultimo spettacolo a Maputo, anche perché per noi si trattava
di coronare un percorso davvero incredibile. Quando abbiamo
iniziato questa avventura non avremmo mai creduto possibile di
riuscire a portare “Cruda bellezza” là dove la storia aveva le sue ra-
dici. E mi fa particolarmente piacere che tutto ciò sarà testimoniato
in un documentario girato da Mohammed Soudani, che ci ha ac-
compagnato durante tutta la tournée africana, che sarà trasmesso
l’anno prossimo dalla TSI e sarà allegato sottoforma di Dvd alla
seconda edizione del libro.
Può già parlarci del suo nuovo spettacolo? Ha qualcosa a che ve-
dere con la sua esperienza in Africa?
No, assolutamente, è un progetto nato già questa estate e che avrà
al centro il concetto d’identità.
Per ogni danzatore si tratterà di ritrovare il proprio approccio per-
sonale al movimento. Una vita di gesti e parole mi ha insegnato
proprio a diffidare di gesti e parole e da questa riflessione nascerà
un capovolgimento totale della situazione che coinvolgerà tutti e
sette gli interpreti ponendoli di fronte alla figura di una sorta di
direttore d’orchestra che metterà tutti in riga trasformandoli in
automi e provocando uno svuotamento totale della loro persona-
lità. La conclusione quindi è che l’identità può andare persa per
seguire un’idea. Sarà uno spettacolo con molte regole ma anche
con molta libertà, basato sulla ricerca di un equilibrio nuovo tra
questi due estremi. I personaggi in scena saranno molto particolari,
leggeri, ironici ma anche il contrario. Sarà uno spettacolo sul
piacere di essere unici e irripetibili.
Antonio Mariotti, Corriere del Ticino 7.12.2007
CRUDA BELLEZZA,
l’ esperienza del documentario.
Mohammed Soudani ha realizzato questo documentario,durante
la tournée africana che Tiziana Arnaboldi e la sua Compagnia
hanno intrapreso nell’ agosto 2007,portando sulla scena di alcuni
teatri del Sudafrica, Mozambico e Angola lo spettacolo « Cruda
bellezza ». L’ incontro di Tiziana e Isabelle esplode e diventa un
viaggio iniziatico verso il continente Africa.
La voglia,la curiosità dei danzatori-attori accompagnano Isabel
verso il suo paese, l’ Angola, facendo tappa in Sudafrica e nel
Mozambico. Lo spettacolo »Cruda bellezza » sorprende tutti.
Gli spettatori africani applaudono la metafora dell’ incontro di
una di loro e il mondo così detto bianco. I non africani riscoprono
la leggerezza con la quale l’ Occidente affronta il tema immigra-
zione.
Tra effetti di luce e suono, Tiziana conduce con poesia e rigore la
sua troupe per arrivare in Angola. Il vecchio teatro portoghese,
una cornice dove i danzatori-attori trovano spazi per stirare ed
allenare i propri muscoli, mentre Tiziana aspetta il percussionista,
e la « porta », elemento scenografico fondamentale per lo spetta-
colo. Le luci Di François trasformano il vecchio teatro portoghese
di Luanda, in un luogo magico di rara bellezza, Isabel con la Com-
pagnia di Tiziana a cena a casa dei propri genitori…che festa !
Applausi per l’ ultimo spettacolo africano. I commenti su « Cruda
bellezza » ci fanno riflettere sull’ urgenza di un nuovo dialogo tra
Sud e il Nord.
Mohammed Soudani
AFRICA CRUDA BELLEZZA - video di Mohammed Soudani
estratti dal video originale - DVD a CHF. 30.--
copyright by Tiziana Arnaboldi
Compagnia Tiziana Arnaboldi