DIALOGO TRA LE ARTI
Azione 17 gennaio 2017
“Un`alternanza e un amalgama quasi perfetti che confermano come la ricerca di Tiziana Arnaboldi
sappia coniugare con esiti spesso inediti le potenzialità creative delle diverse arti a cui fa capo, la
tensione durante i 60 minuti non cala mai”
Antonio Mariotti
Azione 23 gennaio 2017
“Il suono delle pietre e il Motivo di una danza, diventate una sola performance coreografica e il segno
della maturità artistica di Tiziana Arnaboldi che per l`occasione raggiunge vette di grande intensità, un
flusso di empatia che irrora i due emisferi cerebrali con un dialogo armonioso tra sensualità e concretezza.”
Giorgio Thoeni
Dentro Jawlensky
Azione, 16 settembre 2013
Giorgio Thoeni
« Spettacolo intenso e completo. »
« Un discorso compiuto ed enigmatico, che tocca le corde intime e spirituali di Jawlensky e che trova le punte più alte
nelle scomposizioni geometriche con il gioco dei colori e le luci(Felix Leimgruber), le belle immagini proiettate (video
di François Gendre), la musica (chitarra di Mimmo Prisco), le percussioni di Luciano Zampar e il canto (Laure Barras,
soprano)in completa sinergia con il percorso danzato nel respiro corporeo di Eleonora Chiocchini e la leggerezza
plastico acrobata di David Labanca. «
« …Lo spettacolo viene presentato in spazi teatrali e nei musei di mezza Europa. »
La Regione Ticino, 20 marzo 2013
Claudio Lo Russo
« Una sfida, come l’ aveva giustamente definita la coreografa Tiziana Arnaboldi. Entrare nel mondo pittorico di Alexej
von jawlensky, andare al cuore del suo genio creativo, dare forma alla forza creatrice da cui scaturisce l’ Arte. Il tutto
facendo incontrare linguaggi diversi : danza,musica e pittura . »
« Di certo, se musica e danza sono le forme d’ arte più vicine all’ infinito, « Dentro Jawlensky » regala momenti di
grande suggestione . »
Corriere del Ticino, 16 marzo 2013
Antonio Mariotti
« …nell’ intimità del Teatro San Materno, si instaura un gioco di richiami, di scambi, di echi tra gesti, voci e suoni che si
autoalimentano.
« Dentro Jawlensky » é una performance multidisciplinare quasi del tutto astratta che brilla per chiarezza di idee. »
« Una struttura forte e al tempo stesso elastica che porta « Dentro jawlensky » a proporsi fin da subito come uno degli
spettacoli più interessanti della coreografa asconese che ha trovato il coraggio di spostare la propria sensibilità con-
temporanea con quella delle avanguardie artistiche di inizio novecento. »
Corriere del Ticino, 13 marzo 2013
Antonio Mariotti
È ricca di novità "Dentro Jawlensky", la nuova coreografia di Tiziana Arnaboldi
Attesa ni na na
La Repubblica 19 aprile 2013
Roberto Giambrone
“…questa “Attesa” di Arnaboldi ci dice molto di Beckett, cogliendone proprio gli aspetti meno ovvi, per esempio l’ironia
e il senso ludico del Play, nel senso di teatro, che sia poi quello della finzione o quello della vita poco importa, perché è
proprio sul labile confine tra i due palcoscenici che si muove tutta la poetica beckettiana”.
“ Uno spettacolo brioso,dove i giochi lessicali e drammaturgici di Beckett si traducono in giochi di corpi in movimento
dei bravi attori-danzatori-supportato da un bel controllo dell’ energia,...
L’ inquietudine,lasciata molto sullo sfondo,affiora nella sospensione di una frase sussurrata un paio di volte nella forma
di un urlo soffocato che interrompe per un attimo le danze, nelle quali gli echi di Carolyn Carlson e di Pina Bausch sono
più che evidenti.
Corriere della Sera, Milano, 14 gennaio 2012
Valeria Crippa
Infondere vita, sangue e carne a un’esistenza sospesa nel vuoto. Per la coreografa svizzera Tiziana Arnaboldi, formatasi
a Parigi con Carolyn Carlson e ad Essen con Pina Bausch, il motivo dell’attesa come condizione dell’essere si innesta
nell’urgenza della danza di dare corpo alle emozioni,anche quelle più asettiche e statiche,rendendole materia palpabile.
I cinque bravi interpreti Giuseppe Asaro, Pierre-Yves Diacon, David Labanca, Françoise Parlanti, Nuria Prazak attendono
che il dio della danza si riveli, mentre il senso di straniamento, interrotto a tratti da un violino o da una voce, contagia lo
spazio e lo corrode.
A punteggiare l’ipnotica partitura gestuale,tre berretti,una corda e una ninnananna.
Il Giorno, Milano, 14 gennaio 2012
Silvio Danese
…c’è qualcosa di assurdo,di umoristico,in questo modo paradossale e insieme disarmante di vedere la vita…la danza
diventa il beneficio supremo per un testo sul vuoto che sparisce diventando un fatto,un movimento,un passo…
" La coreografa Svizzera Tiziana Arnaboldi prende di petto il (non) senso e la materia della pièce di Beckett per aprire,
con i suoi bravi danzatori,spazio e tempo dell' "illusione di esistere" nell'emozionante spettacolo "Attesa ni na na".
Milano arte expo danza, 14 gennaio 2012
Tiziana Arnaboldi non lascia mai lo spettatore solo, anche quando indaga e racconta la sua personale visione dell’attesa,
muovendo tra momenti drammatici e ironici,intensi e puramente ludici,nel costante tentativo di riempire il vuoto
dell’attesa.Indaga sulla verità dell’azione,privandola di orpelli estetici per approdare all’essenza del gesto,del movimento,
del silenzio.I danzatori/attori; Giuseppe Asaro,Pierre-Yves Diacon, David Labanca, Françoise Parlanti, Nuria Prazak
agiscono in assoluta libertà all’interno del denso spartito coreografico,creando in continuazione pretesti per darsi
l’impressione di esistere e sopportare quell’ insostenibile senso del vuoto dell’attesa.Tutto con onestà e sensibilità.
Corriere del Ticino, 7 aprile 2011
Antonio Mariotti
“A colpire particolarmente, in questo spettacolo che costituisce una convincente prova di maturità da parte della
coreografa e regista e dei suoi danzatori, é la fluidità , la capacità di articolare perfettamente tra loro idee e trovate
estemporanee,…sul palco si sono succedute sequenze danzate, emozioni, parole, momenti spassosi e passaggi ricchi
di tensione.”
“ Tiziana Arnaboldi ha saputo evidenziare le particolarità del luogo, sfruttando la parete di fondo, dove i danzatori si
arrampicano e vanno letteralmente a sfracellarsi, e includendo anche lo spazio del proscenio dove gli interpreti, a
turno si gettano come se sprofondassero in un baratro senza fondo”
La Regione Ticino, 8 aprile2011
Claudio Lo Russo
“Tiziana Arnaboldi si é lasciata guidare dale suggestioni più profonde dell’immaginario beckettiano…affascinanti le
soluzioni coreografiche con cui esaltare il movimento sul palco asconese, bravi tutti gli interpreti.”
“Un’attesa simbolica, drammatica, ironica,totale.Un’attesa come condizione esistenziale, condanna o privilegio.I suoi
oggetti, con cui gli attori intessono abilmente lo spazio e il tempo del loro esistere sospeso, sono i tre cappelli di
Beckett in bilico fra ironia, assurdo e abisso e la cornice di una porta, a definire fin dall’ inizio lo spazio ipnotico,
variabile, indefinito dell’attesa,…”
Giornale del Popolo, 9 aprile 2011
Margherita Coldesina
“Ce l’ha fatta Tiziana Arnaboldi; a resuscitare Godot.
L’energia é tangibile, sul palco e giù dal palco, alternando coreografie corali, parentesi individuali e a due, Attesa ni na na
sottolinea il tentativo di individuare, inventare, fingere- un’attività che “ci” dia l’impressione, almeno quella, di esistere…
e allora i danzatori si “suonano” i corpi a vicenda con un microfono, rincorrono tre cappelli raggiungendo l’alienazione
del movimento; si abbracciano, schiaffeggiano i piedi, pure. Godono dell’acqua e poi la fuggono. Non si intimoriscono
di fronte alla verticalità del muro a fondale: ci ballano, vi restano appesi come anfibi.”
Roma, 7 aprile 2011
Anna Lea Antolini DNA danza nazionale
autoriale Fondazione Roma Europa
“ Tre cappelli, trios chapeau, l’acqua,l’eau, il pensiero, la pensée giocano un ruolo linguistico-emotivo nella nuova crea-
zione della coreografa svizzera Tiziana Arnaboldi.
Forte di una struttura lucida, il linguaggio coreografico evolve in maniera chiara con una composizione alternata che
crea il suo senso attraverso il suo divenire. Attesa ni na na é una lettura intelligente del pensiero di Samuel Beckett.
Azione 11, aprile 2011
Giorgio Thöni
“… un’ esplorazione vivace e ben costruita, dove il senso dell’attesa parte da ogni direzione: un incontro, una voce, una
ninnananna, tre berretti e una corda, la sopportazione o il senso di vuoto ben reso dall’utilizzo dello spazio teatrale
allargato. È un gioco dichiarato, dove la poesia del sussurro si unisce alla fisicità del collettivo senza negare le singole
bravura nella scomposizione e composizione dei movimenti. La Arnaboldi lavora con scrupolo e grande professionalità.”
Volo via
Condannato libero
la Regione 5 aprile 2008
Sabrina Faller
Due tavoli e un mantello completano lo spettacolo e diventano essi stessi protagonisti o co-protagonisti delle situazioni
raccontate nei diversi quadri che si succedono, alternando momenti di di grande brillantezza virtuosistica e di spumeg-
giante giocosità a momenti che evocano il dramma, la sopraffazione, la perdita d’identità.
La vena umoristica di Tiziana Arnaboldi vive un momento di straordinaria fertilità che, unita alla voglia di comunicare,
alla passione dell’artista ticinese, producono una miscela frizzante e ben calibrata.
Oltentagblatt Zeitung, 20 November 2009
Madeleine Schüpfer
“Tiziana Arnaboldi eröffnete am Mittwochabend mit ihrer Compagnie mit dem Tanzstück”Volo via-Condannato libero” in
der Schützi die 14. Oltner Tanztage und begeisterte das Publikum mit einer höchst fantasievollen Produktion.
Immer weiter-auch wenn man vielleicht nirgendwo ankommt, so lautete die Devise dieses interessanten, vielschichtigen
tanzabends, der ein reicher Bilderbogen an Emotionen und hintergründigen präsentierte. Die erfolgreichste Schweizer
Choreografin Tiziana Arnaboldi zog mit ihren sechs Tanztalenten, drei Frauen und drei Männern, alle Register.
Die Tanzenden, zeigten Tanz von fesselnder Kraft. Sie begeisterten durch ihre Beweglichkeit, durch die Leichtigkeit, wie
sie in diese raschen Wechsel einstiegen, aber auch durch temperamentvolle Provokation, durch Sprache und Rhythmik,
durch lebhafte Brüche der jeweiligen Situation, sodass man ständig neu gefordert wurde.”
“ Tiziana Arnaboldi opened the 14th Oltner Tanztage on Wednesday evening with choreography work “Volo Via -
Condannato libero”, fascinating the audience with a fantastic production. Further going even if perhaps it means getting
nowhere, is the display of this interesting and multi-layers evening of dance, presenting a richness in emotions and
background scenes. The most successful Swiss choreographer Tiziana Arnaboldi with her six talented dancers, three
women and three men, showed all her attitudes.
Dancers exhibited a type of dance of great strength. They enjoyed their movements, their lightness, their fastness in
changing roles, nevertheless provoking with temper, through language and rhythm or through bright breaks of images,
constantly urging us. “
Corriere del Ticino 2 aprile 2008
Giorgio Thoeni
C’é la conferma di un grande talento nell’ultima produzione di Tiziana Arnaboldi realizzata con la sua Compagnia.
Chi ha avuto la fortuna di seguire fino ad oggi il percorso artistico della danzatrice e coreografa locarnese potrà convin-
cersi come noi del fatto che con questa recente fatica compositiva Tiziana ha raggiunto una sensibile maturità stilistica
e creativa. Dopo molteplici progetti, ha messo alla prova la sintesi di una cifra poetica che le deriva dall’epoca della sua
formazione con capiscuola come Carolyne Carlson e Pina Bausch.
«Volo Via» si realizza sui corpi e le voci di questi bravissimi danzatori-attori con l’aggiunta di due tavoli e un cappotto.
Panorama 30 aprile 2008)
Donatella Gellera Falerni
Il valore della passione
29 marzo. Aula Magna. Liceo Morettina. Locarno. Ore 10.00. Entriamo di lato, in punta di piedi per non disturbare i sei
attori-danzatori che stanno provando «Volo via», l’ultima produzione della Compagnia. Tiziana, la coreografa e regista è
seduta in sesta fila, accanto a Mauro, il musicista, e Lucie la sua assistente. Tiziana è completamente assorta nella
dimensione teatrale. Si percepisce nell’aria la sua forza creativa dirompente che si concretizza in poche parole e qualche
gesto. Nulla sfugge a quei grandi occhi azzurri che brillano di una luce particolare nella semioscurità. D’improvviso si gira
verso di noi. Un piccolo cenno e capiamo: fra poco avrà tempo per le nostre domande.
Azione 25-03-08
Giorgio Thoeni
Tiziana Arnaboldi ha spiccato un altro volo
«L’obiettivo del percorso è creare una sinfonia in continua evoluzione, mai definita. (...) Una sinfonia con tante finestre:
finestre che si aprono per incontrare o lasciare entrare il nuovo e finestre che restano chiuse per riflettere sulle apparenti
certezze». Così Tiziana Arnaboldi commentava la ricerca verso la nuova creazione nel volumetto curato da Domenico
Lucchini pubblicato in occasione dei vent’anni di attività della danzatrice e coreografa asconese. Oggi quella ricerca si è
concretizzata e ha un titolo: Volo via, uno spettacolo che dopo il debutto nazionale al Theater Roxy di Basilea si è presen-
tato con due repliche al Teatro Dimitri di Verscio prima di approdare i prossimi 4 e 5 aprile allo Studio Foce di Lugano.
Due tavoli e un cappotto possono bastare per trasformare il palcoscenico in una vorticosa trama attorno alla libertà e al
controllo dove una sorprendente energia si confronta per circa un’ora con un melting-pot culturale, stilistico, linguistico
verso un’azione teatrale in cui trova spazio la parola circondata da studiate e perfette coreografie. Attori e ballerini, sei in
tutto, tre donne e tre uomini provenienti da realtà e formazioni diverse, uniti in un unico disegno. Maturo e compiuto,
con Volo via il percorso della Arnaboldi segna una tappa qualitativamente importante per efficacia del discorso coreo-
grafico e profondità drammaturgica. Avvolti da un tappeto musicale variato e ininterrotto, i sei demiurghi riescono a
trasformare la scena in una dinamica partita di calcio brillantemente commentata, in un mercato del pesce, in un con-
certo di musica da camera, in un pas-de troi, in séparés amorosi, in figure d’assieme e in evoluzioni da breakdance.
È la sintesi di un mondo che cerca la propria identità attraverso la diversità, dove il linguaggio comune passa per corpo
e movimento. Bravi e instancabili, i sei artisti ci fanno volare verso la conclusione dello spettacolo senza lasciare spazio
al caso. Tutto è studiato fin nei minimi dettagli. Gli applausi e le numerose chiamate hanno salutato l’arrivo in terra
ticinese di questa produzione e sono tutti per loro: Giuseppe Asaro, Li-Li Chao, Eleonora Chiocchini, Pierre Yves Diacon,
Françoise Parlanti e Antonio Stella. Tiziana può andarne fiera. Ora ha davvero spiccato il volo.
Basellandschaftliche Zeitung, 15 März 2008Ich fliege weg
Bea Berczelly
Sechs tanzende, zwei Tische und ein Mantel genügen, um eine Stunde lang Spannung auf der grossen schwarzen Bühne
des Theaters Roxy in Birsfelden zu bieten. Zu einem harten Beat rennen am Anfang drei Frauen und drei Männer im Kreis
herum, wobei sie sich einen zusammengeknüllten Mantel fliegend übergeben: manchmal halten sie ihn hoch wie eine
Trophäe. Doch der Mantel hat seine Tücken: Diejenigen, die ihn anziehen, verändern sich, wollen Selbestmord begehen;
sie beginnen, den anderei zu befehlen-sei es als Dirigent, als aggressiver Schüler oder gar als General. Welche Emotionen
hier vorgeführt, ausgelebt werden.
In «Volo Via» gibt es fantastische Lichteffekte und wunderschöne Bilder. Unter anderem einen erotischen Pas-de-Trois
mit einem Tisch, so zart wie Schmetterlingsflügel, wobei sich Frau und Mann nie berühren. Wie viel akrobatisches Können
sich dahinter verbirgt, kann man nur ahnen.
«Volo Via» - Ich fliege weg - ist bis zur letzten Minute spannend und berührend.
Dansesuisse 14.03.08
Dominique Martinoli
Je m'envole
L'envol par le corps et l'objet. Un spectacle de fureur et d'énergie. Neuchâtel juillet 2009.
Pauline Vrolixs
Le Théâtre Roxy à Birsfelden, dans la banlieue bâloise, se place comme pôle de danse face à la Kaserne tombée en
léthargie suite aux problèmes financiers. Dans son programme de janvier à juin 2008, on ne trouve pas moins de neuf
productions chorégraphiques, dont beaucoup de premières, sur une quinzaine de spectacles au total. Parmi celles-ci
Tiziana Arnaboldi, chorégraphe tessinoise, qui, grâce à l’infrastructure du Roxy, finalise sa nouvelle création sur son
plateau, présente la première avant de retourner au sud des Alpes pour une tournée tessinoise. Elle parle de sa création
Volo via et de sa recherche d’équilibre entre parole et geste.
«Mon but est d’apporter la vie sur scène, la joie, la douleur, l’ironie, le drame… Tout ce qui est humain. Avec beaucoup
de poésie et de réflexion aussi! Je veux que les spectateurs passent un bon moment mais que ça les fasse également
réfléchir.» C’est ainsi que Tiziana Arnaboldi définit son travail qu’elle mène depuis 20 ans déjà. Pour marquer cet anni-
versaire sa Compagnia Teatrodanza, créé en 1987 et basée à Ascona, a choisi d’organiser plusieurs événements l’an
passé dans un lieu symbolique, le Monte Verità. Cette colline mythique, au-dessus d’Ascona, a accueilli Rudolf von Laban,
Mary Wigman et d’autres explorateurs de la danse du début du 20e siècle.
Le parcours de Tiziana Arnaboldi est parsemé de rencontres – Rey Philipps, Carolyne Carlson, Pina Bausch, Pierre Bylan,
pour n’en citer que quelques-uns - qui l’ont menées à la danse-théâtre. Elle en parle volontiers, même si l’exercice lui
paraît tout d’abord difficile: «Je veux des gestes simples, d’une rigueur incroyable. La virtuosité ne m’intéresse pas pour
elle-même mais la virtuosité du contenu, de l’urgence, de la théâtralité. Dans Volo via l’improvisation amène gestes et
paroles. Ils font un parcours ensemble et deviennent image. Ou on enlève la parole, simplifie le geste et entre l’invisible.»
La manière de travailler avec les danseurs de la chorégraphe tessinoise fait bien sûr penser à la grande chorégraphe
allemande de la danse-théâtre. «Je donne une situation, mets le danseur en difficulté ou en conflit. Je pose des questions,
des espaces ou des objets comme les deux tables et le manteau de Volo via. Puis on improvise. Je fixe la chorégraphie
tout à la fin, souvent la dernière semaine. Je laisse la recherche ouverte jusqu’à la fin, parce que sinon, on entre dans une
cage. Il faut être très disponible. C’est dans l’ouverture qu’on peut encore chercher.»
«Le choix des danseurs» répond Tiziana Arnaboldi «se fait dans des auditions. Mais c’est un long processus. Je propose
des ateliers pour qu’ils puissent connaître mon travail. Ils viennent de partout, France, Italie, Taïwan, Berlin, Angola. Je
n’ai pas d’interprètes tessinois, je n’en ai jamais eus. Il n’y a pas d’école ici donc pas de possibilité. Mais j’aime travailler
avec les différentes cultures et les différentes langues. Dans Volo Via, on entendra du dialecte sicilien et taïwanais!»
«Chaque danseur s’envole pour découvrir la beauté d’être unique. Il part dans son imagination, cherche la joie du geste,
de la physicalité, du désir mais aussi de l’absurdité, de l’horreur. Il va ailleurs, sort de la réalité. Et il doit tenir cette chose,
parfois il doute, parfois il est fort. C’est un long voyage pour développer l’identité de chacun, tout en étant en groupe.
Il y a six danseurs dans cette pièce, mais il y aura une quinzaine de façon de s’envoler ailleurs. Et cela à un rythme
soutenu, une envolée, un vol, une autre envolée. Et pas seulement au sens abstrait, physiquement aussi. Mais je ne
vous dévoile pas tout!» poursuit d’une voix chaleureuse et passionnée la danseuse d’Ascona.
Arrivederci professore
Corriere del Ticino
Arrivederci professore cattura il pubblico con momenti spumeggianti grazie ad una convincente prova d’attori e ad un
testo originale e intrigante. Lo spettacolo diventa, senza dichiararlo, una riflessione autoreferenziale (quasi un manifesto)
sul teatro come espressione che parte dal corpo, passando per il movimento, per poi passare alla parola e al canto.
Azione
Vladimir e Franz sono in realtà due clown teatrali nella miglior tradizione stilistica tipica della scuola di Pierre Byland.
Bravi e spiritosi, Ferretti e Cecchinato hanno trovato la giusta chiave per interpretare i loro personaggi mettendo in luce i
rispettivi talenti. Grazie a una sicura presenza scenica e a un ideale affiatamento teatrale reggono uno spettacolo che
vede nel corpo e nella voce gli unici elementi su cui imbastire l’intera narrazione.
La Regione Ticino
Tiziana Arnaboldi era presente al festival internazionale di Lugano con uno spettacolo completamente diverso dal suo
solito lavoro, l’esilarante “Arrivederci professore” (in collaborazione con Pierre Byland) con due bravissimi Antonello
Cecchinato ed Enrico Ferretti.
Oltner Tagblatt
I due attori hanno convinto con la loro recitazione e la loro presenza scenica, padroneggiando magistralmente le situa-
zioni comiche e producendo una poesia delicata. Hanno recitato in modo differenziato, con un eccellente sensibilità
corporea e una leggerezza quasi danzata.
Azione 10-04-07
Giorgio Thoeni
Una serata … a corpo libero
All’inizio la scena è praticamente spoglia. Solo due leggii preannunciano l’arrivo di due conferenzieri: sono Vladimir e
Franz, i due fedeli assistenti e ferventi ammiratori del compianto professor James William Smoke, un grande filosofo
corporeo, nume tutelare di audaci teorie e artefice di geniali scoperte che spiegano il rapporto fra il corpo e la mente,
fra il corpo e gli oggetti che lo circondano, fra il corpo e il nulla. Vladimir e Franz sono in realtà due clown teatrali nella
miglior tradizione stilistica tipica della scuola di Pierre Byland, autore e regista di Arrivederci Professore, recente produ-
zione realizzata in collaborazione con Tiziana Arnaboldi e per l’interpretazione di Antonello Cecchinato e Enrico Ferretti.
Con un avvio didascalico e abbastanza statico, in bilico tra il nonsense di taglio beckettiano e la commedia dell’assurdo,
la pièce mette in campo abilità e vis comica dei due attori che articolano frasi e movimenti in un intelligente cocktail di
situazioni, brevi sketch, mai slegati fra di loro, uniti dal gusto del paradosso che si trasforma in gioco, in buffe combina-
zioni surreali che alternano imprevisti e ovvietà in una ritmata giostra di peripezie. Conferenza o emulazione?
In sostanza riscopriamo attraverso un originale teatrino di piedi quanto fosse presente il carisma del professor James
William Smoke, allucinato dimostratore di tesi improbabili, come la convinzione che possa esistere una totale empatia
del corpo con le verdure o il fumo, oppure come l’invenzione del tubo a due buchi, uno strumento musicale che gli sarà
fatale in quanto si dimenticherà di respirare (una boutade che ci ricorda il primo Achille Campanile...).
Bravi e spiritosi, Ferretti e Cecchinato hanno trovato la giusta chiave per interpretare i loro personaggi mettendo in luce
i rispettivi talenti. Grazie a una sicura presenza scenica e a un ideale affiatamento teatrale reggono uno spettacolo che
vede nel corpo e nella voce gli unici elementi su cui imbastire l’intera narrazione.
copyright by Tiziana Arnaboldi
photo Edoardo Oppliger
Corriere del Ticino ottobre 2018
di Mauro Guindani regista e giornalista
Danzare la vita
La Compagnia Tiziana Arnaboldi compie 30 anni di attività
Leggi l’articolo
Azione, 22 maggio 2018
Giorgio Thoeni
“ La bellezza fotografica dell’artista belga Charlotte Bara si libera sul
grande palco luganese del LAC, trasformando il rigore statuario
delle posture in un affascinante happening di danza
contemporanea.
Tanto pubblico e numerosi applausi per Tiziana Arnaboldi con i suoi
eccellenti danzatori”
Corriere del Ticino, 19 maggio 2018
Laura Di Corcia
“Pietre che creano suoni, che incitano il corpo a cercare il contatto
con la terra. L’etimologia della parola poesia rimanda all’orizzonte
del fare e la pietra esemplifica benissimo, questa dimensione. Una
danza tutta orizzontale, dove il corpo dei bravissimi danzatori cerca
un contatto magnetico con la terra”
Il Grigioni italiano, 2018
Margherita Gervasoni
“Ogni “quadro” introduce lo spettatore in un diverso contesto
emozionale evocante quella parte spirituale dell’essere umano. Un
passaggio continuo dalla luce all’ombra nella tensione dovuta alla
ricerca di comprensione del mistero: il pubblico è coinvolto più
emotivamente che razionalmente in questa manifestazione di
energia, di forza espressiva e fisica che trasforma la scena in un
campo energetico in cui corpi, spazio, suono, movimenti, sguardi e
mani formano un’unica entità volta ad esprimere l’inesprimibile e a
rendere concreto l’invisibile”
Corriere del Ticino, 2018
Mauro Guindani
“… uno stacco di buio, poi un miracolo di vita irrompe
improvvisamente sul palcoscenico, lo fa vibrare di energia, di
amore, di vera, umana, sacrosanta bellezza.
Grazie, Tiziana, di esistere, e di continuare, in controcorrente, nella
tua ricerca del vero.
Azione, 23 gennaio 2017
Giorgio Thoeni
“Il suono delle pietre e il Motivo di una danza, diventate una sola
performance coreografica e il segno della maturità artistica di
Tiziana Arnaboldi che per l’occasione raggiunge vette di grande
intensità, un flusso di empatia che irrora i due emisferi cerebrali con
un dialogo armonioso tra sensualità e concretezza.”
Azione, 17 gennaio 2017
Antonio Mariotti
“Un’alternanza e un amalgama quasi perfetti che confermano come
la ricerca di Tiziana Arnaboldi sappia coniugare con esiti spesso
inediti le potenzialità creative delle diverse arti a cui fa capo.
La tensione durante l’ora non cala mai”