Sei danzatori, circondati semplicemente da un mucchio di terra, si aprono un varco. Lo sguardo, le mani, i piedi avvolti nella nuda e scura terra sono semi che attendono di esprimere la propria unicità e vitalità e tracciano dentro di noi solchi di memoria per generare meraviglia, bellezza e speranza. Piccoli e semplici gesti, capaci di trasmettere un senso di profonda umanità: gesti che diventano soffio, respiro, flusso. Gesti e parole saranno avvolti in un suggestivo paesaggio sonoro, frutto della ricerca musicale di Mauro Casappa.

Uno spettacolo che ha dimostrato di possedere un ritmo e un’intensità notevoli e che ha evidenziato come la coreografa ticinese abbia ormai raggiunto un tale grado di maturità nel suo lavoro da saper estrarre il meglio dai danzatori con i quali si trova a lavorare.

La scena coreografica si arricchisce di una giovane compagnia di sicuro valore, in grado di fare una gran bella figura in contesti importanti.

Ritmo e eleganza notevoli perquesto spettacolo entusiasmante.

Una giovane compagnia di sicuro valore.